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C.1.2.4

Arte e Psiche
il Seminario

La VICENDA DELL'ANIMA
in dialogo con Vittorio Mazzucconi
e la sua pittura


Note critiche                                                                                           Riassunto degli incontri

2009/13
mercoledì 30 settembre


E' la nascita uno dei grandi temi con cui inizia la testimonianza pittorica di Mazzucconi, che è vissuta su tanti piani, da un accenno alla formazione primordiale dei mondi alla maternità che dà nascita all'uomo. Un altro tema è la dualità, in tante forme, fra maschile e femminile, come fra spirito e materia, fra vita e morte, attraverso cui inizia la ricerca dell'unità in cui risolverla. A fronte di questo impulso, si percepisce il caos del mondo, in una prospettiva apocalittica a cui Mazzucconi ispirerà gran parte della sua opera.
Con questi primissimi quadri, egli sembra quindi partire dal principio del mondo, guardando nello stesso tempo alla sua fine e ad una possibile catarsi. E' una lotta, un confronto, come si vede nel quadro "Il Lavoro Spirituale", assunto a logo della Fondazione Mazzucconi, in cui un angelo di luce agisce sull'uomo incatenato nell'oscurità per liberarlo.
Sul piano pittorico, si direbbe che il ritorno agli inizi venga spontaneamente vissuto anche come un riassumere e assumere alcuni inizi dell'arte contemporanea, mentre il forte senso della dualità in tutte le cose si esprime spesso nel rapporto fra rosso e azzurro, fra linee rette e linee curve, fra luce e oscurità. Tutto questo si sposa con una geometria connaturata alla sua formazione di architetto, ed è infine una delle forme più belle della geometria, la spirale, che si annuncia come un simbolo di armonia e di nascita, che apparirà poi in innumerevoli opere..
Si può quindi dire che tutte le tematiche dell'opera di Mazzucconi, dalla nascita alla spirale, dalla dualità all'unità, dal caos all'armonia, dallo spirito alla materia, si annunciano in questo primo periodo.


 


LA CAVERNA OSCURA
1976 - 1977

Come diceva Platone, la caverna è lo stato della condizione umana. Ciò che ci sembra realtà è solo un'ombra proiettata sulle pareti della caverna. Non solo l'ombra si cela in ognuno di noi, ma noi veniamo da essa. La caverna è infatti anche il grembo materno, l'uscirne è proprio il nascere. E' un impulso primordiale a cui ubbidiamo nascendo e che ci guiderà poi per tutta la vita, nello sforzo di raggiungere la luce, ossia l'uscita dalla caverna.

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Catalogo di pittura 1976-1977


2009/14
mercoledì 7 ottobre


Il mondo delle geometria crolla sotto la spinta di pulsioni emotive, che fanno emergere archetipi arcani, figurazioni mitologiche, finché irrompe l'eros e, con esso, la vera forza dell'anima.
La poesia dell'incontro con la fanciulla amata, l'intensità carnale del successivo rapporto, i turbamenti, i complessi di colpa si succedono rapidamente. La pittura ne esprime i passaggi con adeguati mezzi cromatici e formali, ma deve presto rendere conto della fine drammatica dell'amore.

 


EURIDICE
L'eros e l'amore
1978-1979

E' l'eros la forza che ci spinge nella caverna oscura e che domani potrà aiutarci ad uscirne. Ci seduce dapprima con un miraggio di felicità, ma in realtà ci chiude in essa, legandoci alla vita. Ci fa incontrare le forze primigenie, gli archetipi, le pulsioni del nostro essere, ed evolve infine nell'amore. Con l'amore, ubbidiamo al comandamento di ritornare all'unità originaria attraverso il ricongiungimento di maschile e femminile come, nella vita, con quello fra corpo e anima. Ma esso non è mai per sempre. Una nuova divisione ci lacera e ci ributta indietro nella caverna, anzi ancor più nel profondo perché, per poter giungere all'alba della luce, bisogna vivere tutte le ore dell'oscurità della notte e i messaggi arcani di cui i sogni sono portatori.





La dura espiazione è vissuta nell'oscurità, nel dolore, che la pittura esprime in una sequenza di quadri drammatici. in cui si narra il viaggio dell'anima agli Inferi, con figurazioni che richiamano il Giudizio a cui è sottoposta, e altre immagini di punizione e dolore. E' una pittura oscura, immersa in un blu profondo che non è un cielo ma piuttosto un mare, il mare dell'inconscio. In esso Mazzucconi disegna le sue figure ma si affida anche al dialogo fra linee diritte e curve, in cui la geometria e un forte senso costruttivo sono al servizio delle emozioni della sua anima. La tavolozza ne completa l'espressione con il colore: oltre al blu, in cento tonalità, e al nero, che spesso disegna le forme, usa le terre, non però quelle calde e tendenti al rosso del periodo precedente, ma delle terre spente, soprattutto negli ultimi quadri, come ritorno alla realtà dopo la perdita dell'amore e dei suoi slanci, sia erotici che spirituali.


 

La discesa agli inferi
1979-1980

La perdita della donna amata somiglia alla morte di Euridice di cui Orfeo va alla disperata ricerca. La discesa agli Inferi, che si produce allora, equivale al ritorno nella caverna oscura, da cui ci eravamo illusi di essere usciti. In essa si incontrano mostri e fantasmi, in un doloroso viaggio, al termine del quale si crederà di ritrovare Euridice, ma solo per perderla poi per sempre. E' in realtà l'ombra che si incontra in se stessi. L'eros, spingendoci a questo incontro, ci fa un grande dono per la nostra crescita interiore.

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Catalogo di pittura 1979-1980


2009/15
mercoledì 14 ottobre


La pittura di questo periodo corrisponde quindi a una a fase di introspezione che, dopo aver esperito il dolore delle illusioni umane, trova riscontro sulla tela in paesaggi dal forte carattere magico-oracolare, spesso immersi in un vuoto blu od argenteo, profondamente lunare, dove una punta di rosso ripristina infine l’elemento vitale.
Le figure non sono più sommerse in un profondo mare come nel periodo precedente, ma sembrano emergerne e affacciarsi a un cielo assente, o piuttosto un vacuum cosmico, gravido di azzurrità dalle forti valenze superiori oppure di bianchi accenti fantasmatici, inneggianti ad una purezza e catarsi interiore. Nell’ambito di questa atmosfera onirica, l’impianto astratto a volta impatta con la storia personale dell’autore e si condensa in scene e volti del vissuto, che vengono però subito superati e trascesi in avvertenze ancestrali, psicologiche, interiori: Una nuova figura femminile, morbidamente sensuale, diventa allora maschera dai volti plurimi in continuo dialogo formale e cromatico tra di loro e con lo spettatore-attore della loro identità. Il motivo della spirale comincia ad apparire con maggiore insistenza e già si fa luminoso e numinoso simbolo di prossima nascita. Essa è annunciata anche dagli angeli dell'ultimo anno di questo periodo, ma è come se l'uomo non ne ascoltasse ancora il messaggio.


 


EURIDICE
La notte dell'anima
1981-1989

Dopo la discesa agli Inferi presentata nell'incontro precedente , con i suoi aspetti terrificanti, il Seminario continua con l'indagine del successivo stato di non-amore o di non-vita, in cui una luce quasi lunare ci lascia intravedere il triste cammino che la nostra anima deve percorrere. In questa esperienza si incontra Osiride, che in antico si riteneva associato alla guida delle anime nell'oltretomba. e che ci conduce quindi in un lungo viaggio alla conoscenza di noi stessi.
La notte dell'anima può così essere un periodo molto fecondo, come è feconda l'influenza della luna, può favorire la crescita interiore e soprattutto preparare il successivo risveglio. Dalla ribellione dell'eros combattuto e non soddisfatto al sonno profondo con cui inizia la notte dell'anima, ci si avvicina a poco a poco al risveglio, che si annuncia in tanti modi, che vedremo attraverso i quadri.

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Catalogo di pittura 1981-1989


2009/16
mercoledì 21 ottobre

Come dice il titolo del Seminario, ARTE e PSICHE, la presentazione della pittura di Mazzucconi non si pone solo in rapporto con l'arte ma con la psicologia, anzi con l'insieme di psicologia, filosofia e metafisica che descrive la vita dell'anima. A fronte di un'arte contemporanea che esprime valori astratti, concettuali, di linguaggio, di mercato, la pittura di Mazzucconi appare invece come un'arte rivolta ai valori interiori e perenni, espressione appunto della vita dell'anima, che non è scandita dai periodi e dalle tendenze superficiali del mondo artistico, ma dalle sue proprie fasi di crescita spirituale, come abbiamo visto nella sequenza di alcuni miti.. La psicologia ne coglie molti aspetti ma tende anche a diventare un'arte o piuttosto una forma letteraria a sé , come fa anche la critica d'arte. Ambedue tendono a elaborarsi e a rielaborarsi in un modo auto-referente, staccandosi così dal vero mito, dalla vera opera d'arte, dall'uomo autentico. Mazzucconi ritrova invece il contatto con la profondità dell'anima, che tutto comprende, e attinge quindi a una sorgente interiore. Fa questo nella pittura, nell'architettura, nel pensiero, come in altrettante forme di ricerca spirituale.


 


INCONTRO FRA ARTE E PSICOLOGIA

Nei tre incontri precedenti del Seminario, abbiamo parlato della Caverna Oscura, poi dell'Eros e della Discesa agli Inferi , e infine della Notte dell'Anima, riuniti nel mito di Orfeo e Euridice, con una lettura dei quadri di Vittorio Mazzucconi del periodo 1976-1980 con cui questa esperienza dell'anima è stata intensamente vissuta ed espressa. Prima del prossimo ciclo dedicato a Proserpina, che esplorerà un ulteriore sviluppo della vicenda dell'anima e della sua interpretazione pittorica, il programma del nostro Seminario comporta adesso questa serata di intervallo e riflessione, più mirata ad un approccio psicologico e filosofico, guidata dal Dott. Caddeo.

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2009/17
mercoledì 28 ottobre


E' l'accendersi della luce il primo segno della nuova pittura di Mazzucconi che inizia con questo periodo, almeno quanto basta per risvegliarne i colori e rischiarare la scena. Ciò che accade nella scena non è tuttavia mai riferito a uno spazio esteriore e illuminato, ma a un luogo interiore, che non è né terra, né cielo né mare, ma una dimensione assoluta e atemporale. Se il tema centrale è l'esperienza dell'abbandono, come meta-espressione della liberazione dell'anima, questo trova un'intensa raffigurazione sulla tela in una continua dialettica di segni formali e cromatici e soprattutto nella grande novità espressiva dei quadri scomposti, in cui le figure vengono smembrate, disgiunte, per essere ricomposte in riquadri diversi. Assistiamo così a un drammatico rapporto fra la pulsione erotica, a cui intuitivamente alludono le cromie calde e rosate, ma anche le terre, e l'aspirazione a un principio spirituale, il Sé.
E' una pittura capace di accogliere le gesta umane e di proiettarle nella dimensione più profonda, magica e vera, del mito.


 


PROSERPINA
Il corpo e l'anima
1989-1990

Con la nascita di un nuovo amore, si sogna ancora la felicità di uscire dalla caverna, che si rivela però illusoria, quando la ripetizione dell'intero ciclo, fino alla separazione, ci porta a un nuovo dolore.
Con questo, dice Mazzucconi "sono portato a identificare nella persona che mi lascia la mia stessa anima che, in modo drammatico, si libera di me, del mio corpo". L'esperienza dell'abbandono diventa così metafora della separazione fra anima e corpo, quindi della morte. Ma questa volta, l'esperienza della discesa agli Inferi, con cui Orfeo andava alla ricerca di Euridice, non è del tutto priva di speranza. Con la storia di Proserpina, essa si trasforma nella consapevolezza che l'anima possa avere una sua vita anche dopo la morte, almeno a fasi alterne, come Proserpina.

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Catalogo di pittura 1989-1990


2009/18
mercoledì 4 novembre


L'aurora, che segna l'inizio di questo periodo, è espressa con la tavolozza dei colori che intuitivamente vi si associano: il rosa, l'azzurro tenue, il giallo della luce. Sono quadri su carta, il che ne ha accentuato la libertà espressiva. Altri incontri amorosi hanno stimolato la creatività, in un continuo passaggio dalla carnalità fisica ai voli dell'anima. Nell'insieme, appare evidente che non siamo più nel campo di una dualità che, oltre alle sue infinite forme che costituiscono l'ordito della nostra esistenza, si irrigidiva nell'alternanza amore-fine dell'amore. Si conosce invece adesso una molteplicità piena di luminose scoperte e di stimolanti contraddizioni.


 


PROSERPINA
Creazione
1991-1993

Dopo aver parlato nell’ultimo incontro di Proserpina e del suo ratto ad opera di Plutone, ci inoltriamo adesso in un successivo periodo senza amore. In esso però non c’è tristezza ma si affacciano invece i molteplici segni di un'incipiente aurora. Dopo il dolore la cui espressione aveva culminato nel grande quadro della Crocifissione, è come se l’anima scoprisse una sua autonomia, una sua libertà, sia pure nella ciclica alternanza di cui il mito di Proserpina ci ha reso consapevoli. Nasce in lei una forza creativa con cui “inventa” nuove forme di amore o anche della sua fine, la cui esperienza è però mutevole e viva. Non viviamo quindi più nella luce lunare che seguì la discesa agli Inferi alla ricerca di Euridice, ma piuttosto nella prima luce che segue alla notte. La vita diurna che ne nasce, la vita terrestre, è liberamente modellata, ed è sempre Eros che agisce in essa, come il vero Creatore, come si legge in molti quadri.

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Catalogo di pittura 1991-1993


2009/19
mercoledì 11 novembre


Si legge in questi quadri una grande forza erotica e pittorica. Si intuisce anche un impulso spirituale, che da una parte era suscitato da questo rapporto e dall'altro ne era contrastato. Non è d'altra parte proprio dell'Eros di prometterci l'uscita dalla "caverna" nello stesso tempo in cui ci rinchiude in essa? C'era insieme una pesantezza fisica, di carattere, di contesto, e dall'altra una spinta all'unione spirituale che hanno finito col trovarsi in una situazione di insanabile dissidio. La pittura ne esprime i diversi passaggi con una grande varietà di accenti, di forme e di colori.


 


PSICHE
Unione
1993-1996

La storia che abbiamo raccontato, dal mito di Euridice con cui l'anima si perde a quello di Proserpina con cui essa vive a tempi alterni, ci conduce adesso al mito di Psiche. E' anche questa una storia di amore, l'amore che ci dispensa felicità e infelicità ma, rispetto ai miti precedenti, ci apre la prospettiva suprema: dopo tanti dolori, Psiche viene finalmente accolta fra gli Dei, cioè l'anima umana scopre la sua divinità.
Ma qual'è il cammino che dobbiamo percorrere per raggiungere questa meta? Nei quadri di questo periodo e nell'esperienza di vita che li ha ispirati, si leggono due aspetti: unione e divisione. In questo incontro parleremo dell'unione, con le sue forti emozioni e le visioni in cui esse si sublimavano, anche se cominciano ad apparire i primi segni del dissidio, che si manifesterà interamente nel periodo successivo e porterà a una catarsi finale.

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Catalogo di pittura 1993-1996


2009/20
mercoledì 18 novembre


Il cielo, che agli inizi della pittura di Mazzucconi era piuttosto un mare, il mare dell'inconscio, della discesa agli Inferi, e poi è divenuto un cielo lunare, e in un periodo seguente un luogo atemporale, diventa qui tante altre cose: un cielo nero, o dorato, o rosa, o diviso in due parti diverse e contrapposte..E' diventato un cielo interiore, sia come conquista dell'anima che come la sua rappresentazione pittorica. In molti quadri esso è nel centro della composizione e addirittura dentro la stessa figura. Un passo ulteriore è stato quello della ri-dipintura di alcuni quadri, che esprimevano in origine l'idillio dell'amore e sono invece chiamati adesso a esprimere la disperazione per la sua fine. In forme diverse, c'è in Mazzucconi un impulso a scomporre, rovesciare, fare a pezzi le sue opere per poi ricostruirle in una forma più drammatica e espressiva, come si è visto nel periodo 1989-1990 e anche nelle sue architetture.


 


PSICHE
Disunione
1998-2001

Unione, divisione: sono queste le due prime fasi della lettura del mito di Psiche, che facciamo nel Seminario attraverso la pittura.
Nell'ultimo incontro abbiamo parlato dell'amore, in cui l'amore è intensissimo, come il nucleo di una fusione impersonale, mentre adesso dobbiamo affrontarne la divisione, con il riemergere delle dualità, e il conflitto che ne deriva.
Questo processo porterà nell'incontro successivo alla catarsi, come un finale ricongiungimento, da realizzare però a un livello interiore, in cui l'anima cercherà l'unione non più con le forme transitorie dell'amore ma con il nucleo divino che porta in sé.

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Catalogo di pittura 1998-2001


2009/21
mercoledì 25 novembre


Mazzucconi ha in effetti lavorato a questa immagine in tutto il suo percorso pittorico, in tante forme: come spirito creatore, come essere incompleto, mutilato, come essere sommerso che cerca di emergere, come essere oscuro, come angelo, come il Cristo. Ne è filo conduttore il sentire che Dio è appunto in noi, nelle forme della nostra limitazione e della nostra sofferenza. Nell'ultimo stadio di questo percorso, anticipato anche in momenti di intenso dolore, si giunge alla figura del Cristo, rappresentata in modo ben diverso dall'iconografia convenzionale.


 


IL TESTIMONE
1976-1991

La lunga vicenda dell'anima umana si è così sviluppata di amore in amore, come di vita in vita, ripetendo sempre lo stesso ciclo, innalzandosi però alla scoperta, con Psiche, della nostra natura divina.
Il divino era d'altra parte sempre stato presente nella vicenda, anche se in disparte, come un testimone, che non era né maschile né femminile ma, appunto, neutro: il vuoto interiore, il centro interiore, che è poi l'unica realtà di cui tutto il resto non è che una molteplicità di manifestazioni. Esso prende a poco a poco forma nella nostra coscienza, come l'abbozzo di Dio che è in noi. E' a partire da questa immagine che possiamo migliorarla, è a partire dall'ombra che possiamo trasformarla in un essere puro e luminoso, il Sé, e riconoscerci in lui.

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Catalogo di pittura 1976-2001


2009/22
mercoledì 2 dicembre

La figura del Cristo si è unita, nella storia, alla croce ,che però nell'animo dell'artista prende anche il significato di un sacro incrocio, non limitato al senso cristiano. Dove la nostra anima incontra il mondo si nasce, e questo è vero anche nelle opere dell'uomo. L'espressione di questo fatto è stata vissuta da Mazzucconi non solo nella pittura ma nell'architettura. Il progetto della Città Nascente con cui egli propone una rifondazione di Firenze è proprio basato sul segno della croce. Esso unisce il tracciato dell'antica fondazione, l'identità cristiana di Firenze,la sua rinascita che è proposta dal progetto e soprattutto l'auspicio che, da questo incrocio, possa sbocciare il fiore della nascita spirituale.


 


LA NASCITA SPIRITUALE
1976-2001

Il titolo di questo incontro dovrebbe piuttosto essere "Verso la nascita spirituale", se attribuissimo a questa nascita il senso di una finale illuminazione, che non è certo per oggi. Oggi e in tutto il lavoro che abbiamo fatto fin qui, pensiamo piuttosto a un inizio. Non solo siamo in cammino ma si può dire che in ogni momento iniziamo, in ogni momento ha luogo questa nascita.
E' un processo. che avviene in noi, quando il nostro centro spirituale si apre, ma quali ne sono le conseguenze nel mondo? Per il momento possiamo pensare solo a un seme che prepariamo e deponiamo con amore nel sacro incrocio fra la nostra anima e il mondo.


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Catalogo di pittura 1976-2001


2009/23
mercoledì 9 dicembre

Qual è anche il punto d'arrivo della pittura di Mazzucconi? Al di là di un giudizio sul suo valore pittorico, essa ci appare nell'insieme come una lunga e feconda notte, popolata di sogni come tutte le notti, che conduce finalmente a un'alba. Questo è vero sia nel senso della realizzazione interiore dell'uomo, che nell'architettura e soprattutto nelle sue visioni per una rifondazione della città, in cui si coglie appieno il senso della nascita spirituale, come di un momento aurorale.
Esso presuppone il ritorno a una purezza interiore, un vuoto, una pagina bianca, l'astrarre dal "pieno" dei troppi interessi del mondo, e anche la forza cosciente di porre la prima pietra, come un seme.
Il fare il vuoto capace di riceverlo come un grembo - come si vede nel progetto della Città Nascente e in quello della Città a Immagine e Somiglianza dell'Uomo per Milano - permette infine di pensare all'Arca del Duomo, come appunto un seme di rinascita, spirituale e civile, che Vittorio Mazzucconi dona a Milano, e con cui si conclude il nostro Seminario.
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INCONTRO CONCLUSIVO

Qual'è il punto d'arrivo del Seminario, che si conclude con questo incontro?
Diremmo che, dopo aver compreso la divinità dell'anima, ossia la sua realizzazione nel Sé, che è il
centro del nostro essere, dobbiamo riconoscere in noi il vuoto, come lo spazio interiore, il grembo in cui poter ricevere, generare, preparare la nascita
Potremo così unire la spiritualità all'arte e ad ogni altra attività umana, come un seme capace di crescere nella realtà del mondo.
Ma è possibile questa unione, oggi, o lo sarà solo dopo una catastrofe, a cui il mondo sembra purtroppo avviarsi?
Così come la morte è necessaria per creare una nuova vita, sarà necessaria una distruzione per creare di nuovo il vuoto, come spazio creativo di una nuova civiltà?

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Catalogo di pittura 1976-2001

Av.Matignon
La Città Nascente
La Piramide del Palatino
La Città a Immagine e Somigliuanza dell'uomo
L'Arca del Duomo