| Incontro 131 marzo 2010
 
 Introduzione
 Il tema del nuovo Seminario verte sulle due polarità del  nostro essere - il sentimento e la ragione - fra cui si svolge la nostra  vita.  Non parliamo solo di una vita  interiore di cui sono protagonisti il cuore e la mente, ma di un insieme molto  più vasto e che si può leggere su diversi piani:   Questa indagine comincia con l'archetipo dell'albero, la cui  lettura porta a quella del corpo umano, quindi a quella delle funzioni  dell'anima, e infine alla triade corpo, anima, spirito.
 Delle tavole sinottiche chiariscono queste letture, i cui  passaggi stimolano a riflessioni su molti piani, dall'oscurità alla luce.  Elemento centrale ne é il cuore, luogo dell'unione fra sentimento e ragione,  mentre il senso dei tutto viene riconosciuto nell'amore, anima e fine di ogni  cosa.
 Nel dibattito si discute molto dell'amore ai diversi livelli  in cui esso si manifesta, fino al livello più alto, l'amore di Dio, che  coinvolge la fede. Parlare però di fede, anche se non in modo confessionale,  non è però accettato in  un tenpo come il  nostro, che, non credendo a Dio, non crede neppure in un senso della vita e nel  suo futuro.   
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    | Incontro 214 aprile 2010
 
 Integrazione nel centro di noi stessi.
 Si ripercorre l'insieme dei temi dell'incontro precedente,  con l'ausilio delle stesse tavole. Nell'approfondimento acquista particolare  importanza il tema del superamento dell'amore terreno nell'amore divino.  Laddove il primo conduce invariabilmente a una delusione, l'apirazione  all'amore divino, di cui ci parla il mito di Eros e Psiche, apre un livello  superiore. Con l'assunzione di Psiche fra gli Dei, l'anima umana scopre la sua  divinità, ossia il suo vero essere.Parallelamente, al di là dell'esaurisi della ragione, sempre  più divisa come lo è appunto un amore prossimo alla sua fine, nasce nel nostro  animo la possibilità di un percorso più alto - l'intuizione - che  che ci porta alla conoscenza, alla luce.
 Nel dibattito si parla dell'ispirazione che, sul piano  artistico, è l'equivalente dell'intuizione, ma questo fa oggetto di una  discussione molto accesa. Non solo l'uomo di oggi non crede a Dio come il vero  senso della vita ma, di conseguenza, anche l'arte non crede all'ispirazione,  che ne è la voce interiore, quella che parla all'animo dell'artista.  
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    | Incontro 321 aprile 2010
 
 I ritmi della natura, della storia e dell'arte
 In analogia con i processi evolutivi dell'albero, del corpo  e dell'anima, si esplorano qui altri percorsi fondamentali: il giorno, le  stagioni, la vita, in cui si può leggere lo stesso ritmo.Si allarga poi l'analogia alla civiltà e all'arte e, in  questa, si guarda con particolare attenzione all'arte greco-romana e all'arte  europea, per sfociare infine nella contemporaneità.
 Con la crisi di questa, siamo sempre più consapevoli della  discesa in una prossima e anzi quanto mai presente barbarie, che però è qui  vista come un necessario passaggio verso la nascita di una nuova civiltà.
 L'idea della ciclicità, che è chiaramente la base di questa  analisi, è unita, nel pensiero di Mazzucconi. non  solo alla successione delle nascite e delle  morti in ogni cosa, ma al suo superamento nel passaggio a un livello superiore  di coscienza. L'illuminazione, la resurrezione ci mostrano il cammino, anzi il  salto al di là del cammino evolutivo.
 Il dibattito che segue mostra ancora una volta l'inevitabile  dissenso con chi, limitando lo sguardo     alle condizioni attuali del mondo, può anche darsi ragione della  loro  variabilità, molteplicità e  distruttività, rifiutando un pensiero e una fede, che propongano invece la  speranza del loro superamento. 
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    | Incontro 428 aprile 2010
 
 Il femminile e il maschile
 Il rapporto fra femminile e maschile equivale a quello fra  sentimento e ragione, ed è anche lo stesso il centro interiore in cui si  realizza la loro unione.Il rapporto si legge non solo nel nostro animo, ma nella  natura, nell'arte, nella storia, e in un'evoluzione che ci fa intuire un suo  possibile superamento.
 L'integrazione fra femminile e maschile è fondamentale in  ognuno di noi, perché costituisce il gradino per avvinarci al livello più alto:  quello dell'integrazione di Dio in noi.
 Come negli altri incontri, il dibattito è fra questo  pensiero e la sua negazione. Molti si chiedono se il percorso ideale che viene  tracciato e il senso che gli diamo è la verità o non è solo una  "consolazione". Si cerca una premessa razionale alla fede nella  verità, quando essa può trovarsi solo partendo dall'unione in noi e fuori di  noi fra sentimento e ragione.      
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    | Incontro 55 maggio 2010
 
 La nascita del figlio
 Dall'unione fra femminile e maschile, di cui abbiamo parlato  nell’incontro precedente, sui diversi piani in cui essa avviene,  passiamo adesso ad occuparci della “nascita  del figlio”.Questa  non va però compresa solo nell’ambito di un rapporto di coppia. Dovremo  vederla, anche in questo caso, in modo più generale, parlando del “figlio”a  proposito di natura, di arte, di civiltà,   giungendo infine all’idea del figlio di Dio che nasce in noi.  Come possiamo avvicinarci ad essa?
 Nel  dibattito, questa idea viene associata a quella di illuminazione e a delle  ipotesi sulla condizione dell'anima dopo la morte. Invece Mazzucconi vede  l'illuminazione come un evento che può essere compreso a diversi livelli, dalla  luce del sole che fa maturare il frutto, all'annunciazione che feconda l'anima,  alla conoscenza e infine, all'ultimo livello in cui avviene l'unione dell'anima  con lo Spirito, quando appunto l'uomo diventa "figlio di Dio".   
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    | Incontro 612 maggio 2010
 
 La libertā e la legge
 Il  rapporto fra sentimento e ragione può essere letto anche in un'altra forma, che  ci tocca più da vicino di quella della nascita spirituale. Il sentimento ci fa  pensare in questo caso alla libertà, e la ragione alla legge. Come sempre, è  solo l'unione fra le due categorie che fa conseguire all'uomo un equilibrio, lo  stesso che, nel corso del seminario, avevamo visto in tante altre forme:  nell'albero, nel corpo, nelle funzioni dell'anima, nell'arte, nella civiltà,  nel femminile e maschile.  Non  si fa un'indagine sulle diverse teorie che la filosofia ha elaborato sul tema  della libertà  ma, seguendo le nostre  analogie, si riconosce la libertà nell'impulso vitale che nasce dalla natura, e  la legge nella sua elaborazione nelle forme dettate dalla ragione e dalla  convivenza umana, con l'anelito a una legge spirituale che forse un giorno  l'umanità saprà darsi.
 Il  dibattito ha messo molto in evidenza il tema della giustizia poiché, senza  giustizia, non si dà vera libertà. Si è parlato di leggi che non sempre  coincidono con l'idea di giustizia, di una legge di natura, di una legge  interiore ma, nel nostro pensiero, la giustizia si definisce essenzialmente  come un'armonia fra legge e libertà  
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    | Incontro 719 maggio 2010
 
 Polis
 La  città può essere guardata come una forma del rapporto fra libertà e legge: è  come una legge intesa a permettere al suo interno un certo grado di libertà ai  cittadini.Come  questo è stato possibile nelle città del passato? Come può esserlo nella  metropoli del nostro tempo, a fronte dei problemi che incontriamo nella realtà  di ogni giorno? In che modo possiamo contribuire a una sua futura e positiva  evoluzione?
 La  città è il luogo della vita sociale,  dei suoi conflitti e della loro composizione  per opera della legge,  ma è anche il  luogo della civiltà, della storia, della bellezza, se sappiamo riconoscerlo e  realizzarlo a immagine del nostro ideale.
 Nel  dibattito, questa realizzazione è stata messa in rapporto con le idee  coraggiose di Vittorio Mazzucconi quanto al "vuoto" che occorre  realizzare in noi stessi e nella città, perché esso si faccia grembo di nuova  nascita. Queste idee sono state espresse nel progetto di una grande e nuova  Milano (La  Città a Immagine e  Somiglianza dell'Uomo) e in quello per il nuovo centro di Firenze (La  Città Nascente) di cui sono stati discussi alcuni aspetti. Per una  maggiore informazione vedi  il Seminario "Il  Lavoro Spirituale" (marzo-giugno 2009) di prossima pubblicazione  presso la Casa Editrice Moretti & Vitali.
 
 
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    | Incontro 826 maggio 2010
 
 Il Tempio
 Le città di una volta erano sempre raccolte intorno a  un centro, in cui sorgeva il tempio.   Esso esprimeva un potere religioso ("femminile", accanto al  potere secolare e maschile, o anche “potere del sentimento” accanto a quello  della ragione), il cui orientamento era vivo e operante nel cuore di ogni uomo.Oggi il sentimento è inaridito, il mondo occidentale è  del tutto secolarizzato, e la ragione stessa si è estraniata da sé per  diventare solo economica e scientifica.   Il recupero dell'idea di tempio, vero centro del nostro essere, è  possibile solo sulla base di quell'unione fra sentimento e ragione, femminile e  maschile a cui si ispira il nostro Seminario. Ma quale può essere il tempio del  nostro tempo? La casa di un Dio come nel tempio greco, la casa di una comunità  in preghiera come nella chiesa cristiana, o un'arca in cui cercare rifugio e  salvezza da un'imminente catastrofe?
 Il dibattito prende diverse direzioni: sull'importanza  o meno delle dimensioni di un tempio; sull'agnosticisimo che porta a negare  l'esigenza stessa di un tempio e della fede religiosa che lo ispira, sui valori  di una civiltà laica, ma Mazzucconi insiste nell'idea del tempio interiore che  ognuno di noi deve costruire in se stesso, rendendo anzi se stesso come un  tempio vivente.  Quanto alla domanda su come potrebbe essere  il tempio del nostro tempo, egli presenta la testimonianza delle sue  "Arche", non come esempio formale ma come interpretazione del dramma  della civiltà contemporanea.  
 
 
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    | Incontro 99 giugno 2010
 
 L'arte suprema
 Nell'ultimo incontro del  Seminario si parla di arte, ma non nel modo in cui ne parlano gli addetti ai  lavori. Ripercorrendo il  cammino della  psiche, si vede che esso inizia con l'arte, per esprimersi poi nella religione,  quindi nella filosofia e infine nella scienza. Il ciclo può poi ripetersi, ma  c'è in noi l'aspirazione a superarlo nell'intuizione di un livello superiore,  in cui l'arte può farsi veicolo di conoscenza, in dialogo con il divino.  Nel dibattito, si spazia  dall'idea di una coscienza universale alla differenza fra religione e spiritualità,  e all'arte contemporanea, ma si sviluppa particolarmente l'intuizione  dell'importanza di far vivere in noi il bambino interiore, in cui sentimento e  ragione sono ugualmente presenti, proprio come deve accadere nell'arte. Questi  stessi valori sono poi letti su altri piani: come ideale e reale -  citando Shelling che ne auspicava il  ricongiungimento - o come spirito e materia, la cui unione è la creazione del  mondo che, sul piano fisico, può quindi essere considerata come la più grande  arte. C'è però un ulteriore  livello, che trascende il piano fisico. A conclusione del Seminario si porta  infatti la serie di forme in cui è stata vista l'unione fra sentimento e  ragione fino a una forma ancora più alta, quella dell'unione fra l'anima e Dio,  che è appunto l'arte suprema. Poiché risiede in essa la vera  realizzazione dell'uomo, si auspica che anche la nostra piccola arte ne sia  l'espressione: un'arte che sarà quindi a immagine e somiglianza dell'uomo, l'uomo  che ha recuperato la sua unità. Essa corrisponde all'immagine e al pensiero  dell'ideale città che è alla base del lavoro di Vittorio Mazzucconi. .
 
 
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