ma del significato profondo, dell'anima di una città, si è basato proprio su questo errore per disegnare una nuova metropoli.
In primo luogo ne riconosce il territorio non in una delimitazione amministrativa ma nel suo naturale ambito, fra il Ticino e l'Adda. Quindi traccia, in modo coerente con il suo principio di sviluppo, una rete di autostrade urbane circolari e radiali estesa a tutta la regione. Fra le maglie molto larghe di questo reticolo, si possono ridisegnare le piccole cittadine dell' hinterland, riconducendo ognuna a una sua unità ed identità, mentre il loro insieme forma una vera e propria federazione di comunità armoniche, in luogo di una periferia indifferenziata.
E’ questo un punto centrale da sottolineare quando si parla delle grandi metropoli del nostro tempo. I loro problemi possono essere in gran parte risolti se le concepiamo non come delle città ma, appunto come federazioni, costellazioni o insiemi di città, così come la città è un insieme di case e non una sola e smisurata casa, e lo stesso avviene per la società che è un insieme di famiglie. L’unione di queste “città” non può poi essere indifferenziata ma deve anzi essere concepita come una vera unione, completa in tutti i sensi e espressa nel comune centro, direttivo, economico, culturale, religioso. |
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a sinistra: la nuova metropoli, fra il Ticino e l'Adda
in basso: il "vuoto" centrale
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