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X.2.4.2


Anna Piscopo





Il Luogo della Cascata
19 Gennaio – 2 Febbraio 1999

Anna Piscopo è una giovane pittrice alla ricerca, come tanti giovani, della sua strada. C’è in lei una grande sensibilità, che la rende non solo ricettiva delle emozioni e delle realtà profonde della vita ma anche timorosa di esse, poiché sembrano tanto più grandi del piccolo mondo che Anna coltiva in sé, con i suoi sogni e con i timidi e contraddittori tentativi di allargarlo fino a farlo combaciare col mondo dei grandi.
Si direbbe che parlo di una pittrice bambina, ed è questo infatti l’aspetto che più colpisce di Anna, sia al punto di vista fisico che da quello psicologico, per quanto Anna sia diplomata da anni all’Accademia di Belle Arti di Brera ad abbia avuto poi al suo attivo un impegno professionale di tutto rispetto.
Se menziono questo aspetto biografico, è però solo per mettere in risalto la grande maturità e la forza espressiva della pittura di Anna, in contrasto con la sua personcina che ho cercato di delineare. Anna è infatti una pittrice di forza eccezionale. La gestualità ampia e sicura, la materia cromatica, gli spazi che imposta nelle sue tele sono di una pittura con la “P” maiuscola, anche se Anna stessa non sembra ancora rendersene conto e preferisce in questo momento applicarsi a delle ricerche di arte applicata, invece che alla grande pittura.
I suoi quadri sono d’altra parte specchio dell’evoluzione della sua anima: da un primo periodo di strutture coercitive, oscure e chiuse, che lei chiama “città”, anzi “città bombardate”, in cui prende forma il suo mondo interiore, in uno stato di sofferenza e difesa da quello esterno, alla più recente pittura ricca di movimento, colore e luce, che fa invece pensare allo spazio e al cielo, un cammino seguito in ambedue i casi con molta forza e espressività.
Sono proprio felice di presentare il lavoro di Anna nella nostra Fondazione e le offro i migliori auguri per il suo avvenire di artista.

Vittorio Mazzucconi



Vittorio Mazzucconi





Museo - Studio
3 Febbraio – 30 Marzo 1999

La Donna e l’Anima

Un artista può trarre ispirazione da molti aspetti della vita, quelli vicini al suo cuore o ai suoi interessi culturali, o quelli inerenti al suo impegno sociale, alla natura ecc. ma Vittorio Mazzucconi ci dice che è la donna, la donna soltanto la vera ispirazione.
Certo, dipingendo la donna amata, egli non vive solo la sua reale presenza ma, misteriosamente, entra in contatto con una profonda realtà che la trascende. E se l’amore (che è questa realtà) è un condensato della vita, l’arte estrae dal condensato l’essenziale. Questo modo di sentire può così portare molto lontano in un processo di consapevolezza e nella sua interpretazione artistica; dalla prima gioia dell’incontro all’ultimo dolore del distacco, come dalla vita alla morte.
Se la fioritura di un amore è così come una nascita, la sua fine può essere percepita come il viaggio agli Inferi di Orfeo alla ricerca di una perduta Euridice. E’ in questo senso che la donna è l’esperienza fondamentale nella vita di un uomo e la sola vera ispirazione di un artista: essa apre infatti la strada alla rivelazione dell’anima, nell’accezione Junghiana, e questa alla scoperta del Sé interiore.