Fioretta(°)
(°) Archivio Fioretta Mazzucconi in preparazione
|
Il Luogo della Cascata
10 – 23 Febbraio 1999
In
questa piccola retrospettiva, la prima dalla scomparsa di Fioretta Mazzucconi
nel 1985, non è certo possibile presentare l’insieme della
sua opera in modo esauriente né renderle l’onore che quest’opera
meriterebbe, ma solo avvicinarsi ad essa, col senso di un ricordo e
di una presenza, che spero possano risvegliare l’interesse del
mondo dell’arte.
Fioretta è stata una grande artista, che ha condiviso con altri
grandi artisti non, purtroppo, il successo, ma il tragico destino di
essere sconosciuti in vita e di pagare con la vita stessa il dono di
sensibilità e di talento che ha appunto reso loro così
difficile il vivere.
Basta guardare il quadro della locandina della mostra per rendersi conto
del destino e della poesia di Fioretta: la “Finestra sul Giardino”
è in realtà una finestra sulla vita. Il giardino, ossia
la vita stessa, è oscuro e privo di gioia agli occhi sconsolati
dell’artista, così come è soffusa di poesia, di
spiritualità la parte del giardino che è velata dalla
tenda che una brezza sospinge. Dove giunge la brezza miracolosa della
poesia, anche i frutti diventano rosei e maturi mentre quello rimasto
all’esterno nella realtà, e non toccato dalla grazia, è
secco e morto. C’è poi un vaso, quasi un contenitore dell’anima
dell’artista, della sua vita, rimasta purtroppo al di fuori della
grazia che si avvicina ad essa fino a sfiorarla ma non riesce a farla
propria.
L’opera che Fioretta ci ha lasciato, nei suoi momenti alterni
di grazia e di desolazione o della loro sofferta fusione, merita certo
di essere conosciuta come un raro esempio di autentica poesia, in un
tempo in cui troppi artisti non dialogano certo con la grazia.
La mente della pittrice, è vero, è stata col tempo sconvolta,
ma basta guardare intorno per chiederci se uno sconvolgimento ben più
grande non ha spinto tanta arte contemporanea al di fuori della brezza e dell’umanità stessa.
Vittorio Mazzucconi |