| Presentazione dei Quadri 
 Molti artisti cominciano in modo figurativo e poi un po' alla volta arrivano 
      all'astratto. A me invece è accaduto il contrario. Ho cominciato con l'astratto 
      per arrivare poi alla figurazione. Ma che tipo di astrazione è?
 
 
 
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    | 1976.05.12 Studio  
        
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 |  |  Questo per esempio è 
        il mio primo quadro, non ve lo presento certo come un capolavoro, però 
        vedo in esso due cose:  il senso di un centro, di un vuoto, di cui 
        abbiamo parlato tanto nell'ultimo seminario, tanto da un punto di vista 
        filosofico che urbanistico e, intorno a questo vuoto, il formarsi dei 
        mondi, delle cellule, che ricorda anche le città satelliti della 
        Città a Immagine e Somiglianza dell'Uomo di cui abbiamo 
        ugualmente molto parlato.  | 
   
    | 1976.06.04 Catastrofe  
        
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 |  | Un'altra cosa che mi è apparsa subito, 
        accanto a questa ingenua, se volete, costruzione di armonie (il cerchio 
        fa pensare a un'armonia cosmica e nello stesso tempo interiore), è la 
        minaccia di una distruzione apocalittica. Due forse connaturate una all'altra, 
        la prima tendente all'armonia e la seconda invece alla distruzione. Questo 
        è un quadro di trent'anni fa ma non penso che il mondo abbia fatto nel 
        frattempo molti progressi. Al di là della storia di questi ultimi decenni, 
        la dualità e l'alternanza delle due forze hanno radici cosmiche. Ricordate 
        che nell'induismo, oltre a Brahma, l'assoluto e il creatore, c'è Shiva 
        il distruttore? ...  | 
   
    | 1976.06.07 I filosofi  
        
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 |  | La tendenza 
        distruttiva si legge anche nel crollo della nostra antica civiltà: si 
        vedono tracce di antichi affreschi, teste di profeti, filosofi e sapienti, 
        buttate alla rinfusa come pietre fra le macerie di un mondo.  | 
  
   
    | 1976.06.14 Alieno 
        
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        Vedevo l'aggressività in un mondo esterno ma, senza saperlo, 
          l'avevo dentro di me. Ogni cosa che noi crediamo di vedere al di fuori 
          di noi, è in realtà in noi.  | 
   
    | 1976.06.17 Astronavi 
        
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        L'aggressività come contrasto fra un principio di durezza, come 
          può esserlo una linea, un triangolo, o la punta di una lancia, 
          e invece un principio di rotondità, calore, un principio terrestre. 
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    | 1976.16 La pace e la guerra 
        
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        Il titolo potrebbe anche essere il bene e il male, che sono associati 
          alla stessa dualità espressa con la geometria e con il colore ... | 
   
    | 1976.06.25 Nascita 
        
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        La dualità si risolve nel momento felice di una nascita, come se il 
          sole e la luna assistessero alla nascita della vita sulla terra: è una 
          spirale che, dal mondo delle acque, si sviluppa nel fuoco e nell'aria, 
          fino alle stelle.  | 
  
   
    | 1976.12.11 Osiride 
        
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 |  |  Questa figurazione è vicina al mito 
        di Osiride che, dalla luna, presiede alla vita delle anime. E' la narrazione 
        di una specie di cosmologia, con le origini della terra, gli animali antenati 
        dell'uomo e la musica cosmica che Osiride suona, generando la vita.  | 
   
    | 1976.17 Eva 
        
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 |  |  Il distacco intellettuale con cui percepivo 
        la dualità, su tanti piani, si applica anche a uno sguardo a una figura 
        femminile, che appare imprigionata in una geometria, anche se addolcita 
        dall'interpretazione del seno come la pura sorgente da cui nasce la spirale 
        della vita.  | 
   
    | 1976.22 Angelo 
        
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 |  |  In questo quadro si vede un'esemplificazione 
        molto chiara del rapporto fra due principi, maschile e femminile, ovviamente 
        associati all'azzurro e al rosa. Se ne vede la separazione ma anche il 
        ricongiungimento nell'unità del nostro essere superiore. E' quindi divisa 
        la nostra parte inferiore quanto è invece unita quella superiore.  | 
   
    | 1976.23 San Giovanni 
        
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        Il quadro si chiama così, pensando forse all'incipit 
          del Vangelo di Giovanni: in principium erat verbum, il principio 
          della creazione dei mondi. | 
  
   
    | 1976.24 La notte e l'alba  
        
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 |  |  Un altro 
        tema che appare subito è quello della maternità, che si lega anche alla 
        grotta. Come dicevo prima, il grembo materno è come la caverna, da cui 
        si esce alla luce. Nello stesso tempo l'apparizione della vita sulla terra, 
        la terra stessa, è qualcosa che nasce dalla notte cosmica. Il blu scuro 
        del quadro è la notte cosmica, con le sue stelle, nel cuore della quale 
        c'è questo mistero della nascita. E' la nascita fisica e anche la nascita spirituale, un archetipo profondissimo 
        nel nostro essere, che sorge quindi spontaneamente.
 Prima abbiamo visto la dualità in tante forme. Ora vediamo che l'unico 
        principio che può portare a superarla è la nascita. La nascita è il congiungimento 
        fra due cose separate, materia e spirito, congiungimento che non è però 
        eterno, ma solo temporaneo. Nasciamo e poi moriamo.
 Nello stesso modo è un congiungimento l'amore, altrettanto temporaneo. 
        Quante volte ho insistito sul fatto che sia l'amore, sia la vita, sia 
        la giornata sono un fatto ciclico. Dobbiamo accettarlo, con la sola aspirazione 
        che questo ciclo non sia solo il samsara, la ruota di cui parlano i buddisti, 
        ma che sia una spirale che ci conduce sempre più in alto verso una divina 
        perfezione.
 
 
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    | 1976.25 Spiritus  
        
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 |  |  Questa è 
        una figurazione, con cui immaginavo un essere spirituale. Nel centro della 
        figura vedo il mondo, con l'incrocio, quasi una croce, a cui siamo inchiodati. 
        La testa è invece in un'altra e divina dimensione.  | 
   
    | 1976.26 Madonna  
        
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 |  |  Qui, ancora 
        una volta è una nascita, una Madonna, con questo straordinario miracolo 
        del formarsi del bambino e, nello stesso tempo, della discesa di un principio 
        spirituale più alto e separato dal corpo. Questo ci potrebbe far molto 
        pensare all'incarnazione e in particolare a quella del Cristo.  | 
  
   
    | 1977.11 Lunare 
        
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 |  |  Come vi 
        dicevo, tutto questo è sempre però una percezione intellettuale. In questo 
        quadro, che io chiamo "Lunare" appare un essere che sembra proprio guardi 
        alla luna o che venga da essa. E' una situazione astratta, di non eros. 
        Come nei quadri precedenti, c'è una separazione fra la dimensione fisica 
        e quella spirituale. 
 
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    | 1978.01.15 La morte della mamma 
        
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 |  |  Dopo aver 
        dipinto la maternità, dipingo qui mia madre, che, tanti anni dopo la mia 
        lontana nascita, è giunta ora alla morte. Si vede nel quadro come è seduta 
        all'estremità di un muretto, come all'estremità della vita.  | 
   
    | 1977.13 Il lavoro spirituale 
        
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 |  |  Per terminare 
        questo periodo, presento questo quadro che avete visto molte volte, perché 
        è stato usato come logo della Fondazione. Appare in esso l'angelo, non 
        come un pensiero, un fatto intellettuale, ma come forza operante. Però 
        si presenta insieme a un'altra figura, con un corpo che è come una corazza 
        e un volto oscuro, nero. Nel centro della composizione c'è questo centro, 
        quasi una croce, come un nodo a cui è avvinta la figura, che l'angelo 
        cerca di liberare, fondendone le catene con un fascio luminoso.  | 
  
    | La lezione che io tiro da questa prima esperienza pittorica è che, dopo 
        un primo approccio razionale, sensibile, in cui si annunciano degli archetipi 
        e delle dualità, si incontra l'angelo ma, contemporaneamente, si incontra 
        anche l'ombra. Non è che l'angelo sia un essere astratto, staccato da 
        noi ma è la parte più bella di noi stessi, congiunta a quella più oscura. 
        Noi siamo fatti di luce e di ombra ed esse non possono sciogliersi una 
        dall'altra.
 Quindi con questo quadro finisce una fase serena e intellettuale e se 
        ne apre invece un'altra che vedremo nei prossimi incontri, in cui l'ombra 
        prenderà addirittura il sopravvento perché, quando irrompe l'eros, l'angelo 
        sembra scomparire. C' è una forza che brucia, che ci fonde, ci uccide. 
        Prima di parlare di nuovo di spiritualità, nei modi che questa forza stessa 
        saprà forgiare, dovremo fare un lungo cammino.
 Questi sono quindi i quadri che vi mostro oggi. A questo punto, vi chiedo di intervenire nella nostra conversazione, portando avanti un lavoro comune.
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