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B.1.6.5.1 |
PROGETTI RECENTI 1991 - 2008 VITTORIO MAZZUCCONI |
La
Piramide del Palatino (1/15) Progetto di Vittorio Mazzucconi per un Centro Congressi e Auditorium a Roma 2000-2003 |
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Una nuova fondazione Quando si contempla quel luogo di tristi rovine che era un tempo il complesso dei Fori Imperiali di Roma, lo sguardo giunge alla collina che limita larea dei Fori, ammantata di verde e in gran parte rovina anchessa, con le strutture di fondazione superstiti dei palazzi imperiali. Questa collina è il Palatino, un luogo di mistero. Lo sguardo segue il profilo frastagliato dei cipressi e delle altre piante sulla sua sommità, mentre al di sopra c è il cielo e, al di là Al di là cè il passato e anche lavvenire di Roma: passato di favola, di quando Roma nacque su questo colle, passato di gloria quando essa divenne un Impero, e forse lavvenire di una visione, quella che il nostro progetto propone. In esso c è lintento di ripetere il rito dellantica fondazione, rivivendo lesperienza nascente della Roma quadrata di Romolo e, nello stesso tempo, quello di risuscitare il complesso dei palazzi imperiali che sorsero nello stesso luogo. Che meraviglia dovevano essere questi palazzi! A vedere come sono ridotti adesso, poche membra amputate e corrose, spogliate di ogni ornamento, viene una grande tristezza. Il terreno su cui sorgevano è ora un immenso prato con qualche rudere affiorante qua e là, ci sono dei grandi pini, cè soprattutto unaura di grande mestizia, di inenarrabile tragedia. E sublime il modo in cui una civiltà così potente, unarchitettura fastosa, un potere assoluto, hanno potuto scomparire, mettendoci di fronte alla prova indiscutibile di quanto sia vana la gloria umana. Tanto fasto non era certo alieno dal male, dalla violenza ma, nel suo crollo fino alla miseria del tutto spoglia di oggi, c è una riconquistata purezza, unantica virtù, che ci danno speranza e fede nel rimetterci allopera. Per ricostruire la magnificenza perduta? Per rifare i palazzi imperiali? O per rifondare la Roma di Romolo, non fossaltro che come auspicio augurale di una nuova Roma, di una nuova civiltà? |