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B.1.2.2 |
MEDIOLANUM progetti per Milano e la Lombardia di 1962 - 1970 VITTORIO MAZZUCCONI |
(2/2) |
Case Lombarde 1962 -1966 |
Vittorio Mazzucconi torna a Milano nel 1962, dove inizia la sua attività professionale dopo molti anni di studio e di soggiorno all'estero. Il suo primo interesse, in questa nuova immersione nell'ambiente italiano, è per l'architettura spontanea della Val Padana a cui si ispira con amore, sviluppando in un linguaggio architettonico contemporaneo i temi dei portici, dei muri ad intonaco, e soprattutto dei tetti, che sono propri delle cascine lombarde. Bisogna pensare che in quel periodo si continuava invece a rovinare le città e il paesaggio con la triste combinazione di speculazione edilizia, razionalismo, pessima regolamentazione e tecnici mal preparati. L'amore della tradizione, del paesaggio e quindi di un'architettura più umana trovò quindi in Mazzucconi uno delle prime voci, non solo a parole ma nella testimonianza delle opere, anche se fatte fra mille difficoltà, e solo più tardi esso è stato sempre più condiviso. |
Il Piano Urbanistico di Milano 1962 -1965 |
Nello stesso periodo, accanto a questo interesse per l'architettura popolare, vicina alla natura e al sentimento, Mazzucconi opera a Milano e pensa a come essa potrebbe svilupparsi per diventare veramente una grande metropoli, con architetture significative del nostro tempo. Allargando e approfondendo sempre di più il campo delle sue riflessioni, scrive così il libro "La Città a Immagine e Somiglianza dell'Uomo"(Edizioni Hoepli 1967) che è un lavoro sulla città, condotto a due livelli: nella prima parte si porta avanti una riflessione storica e filosofica sulla città, alla ricerca della sua anima immersa nella crisi del nostro tempo; nella seconda invece l'anima ritrovata dopo un profondo lavoro interiore si cala nella realtà, accettando la sfida della trasformazione della città. Questa parte è centrata su Milano, di cui ripercorre la storia e il rapporto col territorio, dalla sua origine ai giorni nostri ed anche al di là, verso una visione del futuro. |
1967 | Dopo aver pubblicato il libro su Milano, Mazzucconi
va un anno negli Stati Uniti, in cui ritrova, in una civiltà ben
più grande e matura della piccola mentalità di Milano, quella prodigiosa
differenza di scala fra i grattacieli e le case della vita familiare, che
egli aveva sognato per Milano; che è poi un'immagine della differenza
stessa fra la ragione e il sentimento, fra la potenza del mondo economico
e l'amore in tutte le sue forme: per la famiglia, per la natura, per l'arte,
che aveva ispirato le sue idee sulla città. |
La casa "interiore" 1967 -1970 |
Tornando dagli Stati Uniti, nascono così due progetti che, dopo la grande visione del progetto di Milano, ritrovano appunto la dimensione feconda del sentimento, e il seme della crescita interiore che esso porta in sé. Ambedue i progetti sono basati sul segno della croce e sulla sua elaborazione in un ideale di vita e di lavoro: la Casa di Giovanna e la Fornace degli Angioli. Il primo progetto è quella ricerca e costruzione della casa interiore, ossia del luogo dell'anima, che è il costante impulso di Mazzucconi ma che viene in particolare portata avanti in momenti critici e di riorientamento nella sua vita. ( vedi, in periodi precedenti, la Casa della Capraia e la casa del Luogo della Cascata. Il secondo più che una ricerca è un aver trovato: la Fornace degli Angioli, che è stata lo studio di Vittorio Mazzucconi per vent'anni, era un luogo di grazia, ossia di fecondo lavoro e di devozione. |